La rubrica "Le piante pioniere della sicurezza" nasce nel tempo sospeso del primo Lock Down, quando IPSAI si ripensava e ripensava a quella sicurezza messa in pericolo e che a tratti sembrava perduta. Questa rubrica raccoglie alcuni contributi che meditano sulla sicurezza in senso più ampio e filosofico, diventando articoli di letteratura della Cultura della Sicurezza.
1 luglio 2020
Sistemi di gestione e analisi di contesto
Qualità di prodotto, qualità di servizio, qualità delle relazioni, qualità nelle comunicazioni, qualità della leadership, qualità dell’organizzazione, qualità delle competenze, qualità dei fornitori.
Cos’è la qualità? *
Si potrebbe rispondere banalmente “la qualità del prodotto e del servizio”, e non sarebbe proprio sbagliato, anzi. Un prodotto e un servizio che rispettino i requisiti posti dal cliente e quindi, la soddisfazione del cliente, ne sono la base necessaria.
Ma la qualità si riduce davvero a solo a questo? Per anni, per raggiungere la qualità, le aziende hanno guardato principalmente all’immediato intorno e al proprio interno.
L’andamento dei mercati e le evoluzioni delle normative internazionali, tuttavia, dimostrano che non è più possibile limitarsi a questo. I recenti avvenimenti a livello internazionale e globale lo dimostrano. Mai come ora le aziende sono state messe di fronte a grandi e gravi incertezze che hanno trasformato e stanno trasformando, forse per sempre, il loro modo di lavorare, di rapportarsi con le altre realtà e persone (fisiche e giuridiche), il loro modo di vivere.
Oggi alle imprese è richiesto il requisito della sostenibilità. Sostenibilità oggi significa avere una visione a lungo termine, aprire gli occhi verso il mondo, verso la realtà in cui si svolge la propria attività, identificare quali siano le parti e i partner (stakeholder) con cui ci si rapporta e quali bisogni e aspettative esse abbiano, siano essi clienti o fornitori.
Mai come ora, insomma, saper comprendere e analizzare il proprio contesto, sia interno, che esterno, assume una grande importanza. Una analisi che non può più limitarsi alla mera qualità del prodotto o del servizio, ma che deve necessariamente espandersi a molti altri aspetti di primaria importanza: gli aspetti di mercato, tecnologici, finanziari, normativi e sociali, dai quali derivano per le aziende sì molte opportunità, ma anche molti rischi. L’analisi dei rischi che sottende quella di contesto è infatti l’attività strategica per un buon management.
Si avranno quindi rischi ‘di contesto esterno’, quali quelli connessi all’economia e mercato, alla realtà politica nazionale e internazionale, al cambiamento climatico, alla disponibilità delle materie prime, nonché, come la realtà odierna dimostra, alle emergenze sanitarie, e rischi di ‘contesto interno’, quali quelli connessi alle risorse umane, al know-how, alla competenza, al comportamento in azienda, alla sicurezza sul posto di lavoro, alle risorse strumentali, alla tutela dei dati personali e del know-how stesso derivanti dalle piattaforme informatiche utilizzate, alla sicurezza dei macchinari e/o sostanze utilizzati nel processo produttivo e, non ultimo, agli impatti ambientali.
Alla luce di tutto questo sorge spontanea una domanda: come è e sarà possibile districarsi in questa realtà complessa? Per far luce in questa fitta nebbia, ecco che vengono in aiuto degli strumenti preziosi: i sistemi di gestione e la formazione.
I sistemi di gestione, anche tramite l’analisi SWOT (ossia dei punti di forza e di debolezza aziendali) e di contesto, ormai cuore pulsante di ogni sistema, consentiranno di identificare quali pericoli (minacce), e relativi rischi, interesseranno l’azienda, e quindi di valutare le necessità in termini di risorse (assets), non solo strumentali (macchine e impianti, piattaforme informatiche, ecc.), ma, soprattutto, umane (competenze).
Per quest’ultime, di fondamentale importanza, si rivela essere lo strumento della formazione-addestramento, tramite il quale si possono costruire e mantenere quelle competenze, quel know-how, che permettono a una azienda di avere una base solida e di essere competitiva sul mercato, e quindi sostenibile, sia oggi che nel futuro.
In conclusione é facile capire come questi due strumenti siano strettamente legati tra loro, al punto di non poter fare a meno l’uno dell’altro, e come essi siano in grado di dare alle aziende quel valore aggiunto, quella famosa ‘qualità’, che é stata origine del discorso.
*Kaoru Ishikawa, Che cos’è la qualità totale?, ed. IlSole24ore
Marco Panza
Marco Panza
Responsabile del sistema di gestione per la qualità di IPSAI dal 2009, mi occupo di predisposizione e mantenimento nel tempo di Sistemi di gestione per la qualità, ambiente e salute e sicurezza per i quali posseggo la qualifica di auditor, Consulenza in materia di Privacy, Modelli organizzativi e gestionali ex D. Lgs. 231/2001, corsi di formazione e questioni legali varie. Ho una laurea magistrale in Giurisprudenza, un Master in Economia e Gestione della piccola e media impresa conseguito presso Isfor 2000, un Titolo di Consulente tecnico ambientale e un Titolo di docente qualificato conseguito presso AIFOS.